Scopri come prepararti all’arrivo di un cane in casa: consigli pratici per cuccioli e adulti, sicurezza, bambini e vita di famiglia serena.

Scopri come prepararti all’arrivo di un cane in casa: consigli pratici per cuccioli e adulti, sicurezza, bambini e vita di famiglia serena.

Mariasole Ferrante
Accogliere un cane in casa è un po’ come aprire la porta a un nuovo capitolo di vita. Che si tratti di un cucciolo pieno di energia o di un cane adulto con il suo bagaglio di esperienze, l’arrivo di questo nuovo compagno richiede preparazione, sensibilità e tanta voglia di mettersi in gioco.

Non è solo una questione di ciotole e cucce: significa creare un ambiente accogliente, rassicurante e adatto a lui.



Il kit di benvenuto

Prima ancora che arrivi, pensa a ciò che gli servirà. Una cuccia morbida dove sentirsi al sicuro, ciotole per acqua e cibo, giochi per stimolare mente e corpo, e una pettorina adatta alle sue dimensioni. Preparare tutto con cura non è un dettaglio: è un modo per fargli capire che è già parte della famiglia.

Un consiglio pratico: scegli sempre ciotole in acciaio o in ceramica, più igieniche e durature rispetto alla plastica, che tende a trattenere odori e può rovinarsi facilmente. Per i giochi, meglio puntare su materiali resistenti e sicuri, adatti alla razza e alla forza del tuo cane: palline, corde o giochi da masticare robusti, evitando quelli in plastica fragile che si spezzano subito e possono diventare pericolosi se ingeriti.


Una casa sicura per il nuovo arrivato

Un cane che entra in casa, soprattutto se cucciolo, esplorerà ogni angolo guidato dal fiuto e dalla curiosità. Per lui tutto è nuovo, e spesso prova a capire il mondo portando oggetti in bocca. Per questo è importante rendere la casa sicura prima del suo arrivo.

Attenzione particolare va data a:

cavi e prese elettriche: vanno protetti o resi inaccessibili;

detersivi e prodotti chimici: devono essere sempre chiusi in armadietti o scaffali alti;

oggetti piccoli o fragili: possono essere ingeriti o rompersi facilmente;

piante tossiche: alcune comuni piante da appartamento o da giardino possono essere pericolose.


Tra le più diffuse e pericolose ci sono:

Azalea

Oleandro

Stella di Natale

Dieffenbachia

Filodendro

Aloe vera (in grandi quantità)

Edera

Giglio


Queste piante, se masticate o ingerite, possono causare problemi che vanno dal semplice mal di pancia a gravi intossicazioni. Se non vuoi rinunciarci, meglio collocarle in zone inaccessibili al cane.

Ricorda che il cane userà soprattutto il naso per esplorare, e dove arriva il suo fiuto può arrivare anche la sua bocca. Rendere l’ambiente sicuro significa permettergli di muoversi libero e tranquillo, senza rischi per lui e senza ansie per te.



Il kennel: un alleato, non una punizione

Il kennel è spesso frainteso. In molti lo vedono come una gabbia, ma in realtà, se introdotto nel modo giusto, diventa uno spazio sicuro per il cane. I cani, per natura, amano avere una “tana”: un luogo tranquillo dove potersi rilassare senza essere disturbati.

Per questo, abituare un cucciolo al kennel non è un atto punitivo, ma un regalo. Può usarlo per riposare, per sentirsi protetto quando la casa è piena di stimoli e, soprattutto, può aiutare nei momenti in cui deve restare da solo.

Naturalmente, il kennel non va mai associato a una punizione. Deve essere introdotto in modo graduale e positivo:

mettendo all’interno una coperta morbida e i suoi giochi preferiti;

lasciando la porta aperta all’inizio, così che possa entrare e uscire liberamente;

premiandolo quando sceglie di sdraiarsi lì.


Con il tempo, molti cani scelgono il kennel spontaneamente, perché lo percepiscono come la loro tana personale. E per noi diventa un grande alleato per gestire i momenti di assenza senza preoccupazioni.

I tempi di adattamento

I primi giorni in una nuova casa rappresentano una fase di forte cambiamento per il cane, che sia cucciolo o adulto. Deve imparare a conoscere nuovi spazi, nuovi odori, nuove persone e, soprattutto, nuove regole. È normale che inizialmente appaia spaesato, che pianga durante la notte, che faccia i bisogni in casa o che cerchi conforto mordicchiando oggetti. Non bisogna scoraggiarsi: si tratta di comportamenti del tutto normali legati all’ambientamento.

Con pazienza e costanza, il cane comincerà a sentirsi al sicuro. Già dopo qualche settimana sarà più sereno, inizierà a riconoscere i suoi spazi (la cuccia, la ciotola, i giochi), prenderà confidenza con i momenti di uscita e imparerà a capire la routine della famiglia. Questa fase non è identica per tutti: alcuni cani si ambientano in pochi giorni, altri hanno bisogno di più tempo, soprattutto se hanno alle spalle esperienze difficili.

Il compito della famiglia è accompagnarlo con calma, senza pretendere tutto e subito, ricordando che ogni piccolo progresso è un passo verso la costruzione di un rapporto di fiducia. E proprio da questa prima fase di adattamento nasce la relazione speciale che vi legherà per sempre.

 


I primi giorni (e le prime notti)

I primi momenti in casa sono un periodo di assestamento non solo per il cane, ma anche per la famiglia. È normale che il nuovo arrivato sia spaesato: improvvisamente si trova in un ambiente sconosciuto, con odori e rumori diversi, persone nuove e regole da scoprire.

Un consiglio utile è non cambiare continuamente le regole nei primi giorni: se decidiamo che non salirà sul divano, evitiamo di farlo salire “solo la prima sera per coccolarlo”, perché per lui diventa confusione. La coerenza aiuta il cane a sentirsi sicuro.

La notte è spesso la parte più difficile: soprattutto i cuccioli, lontani per la prima volta dalla mamma e dai fratelli, possono piangere. Non è cattiveria o dispetto, ma un bisogno di rassicurazione. In questi casi può essere d’aiuto:

mettere il kennel o la cuccia vicino al nostro letto, almeno le prime notti;

lasciare una copertina con un odore familiare (dell’allevamento o della mamma);

usare un peluche o una bottiglia di acqua tiepida avvolta in un panno per simulare la presenza del calore.


Con pazienza e routine, il cane imparerà presto che la notte è un momento di calma e sicurezza. Alcuni imparano subito, altri hanno bisogno di più tempo: non bisogna scoraggiarsi.

 


Uscite frequenti: il segreto per i bisogni

Ricorda che per un cane, soprattutto un cucciolo, la casa è un ambiente nuovo. Non sa ancora quali siano le regole e deve impararle gradualmente. Una delle prime abitudini da costruire è quella di uscire spesso. Portarlo fuori con regolarità significa non solo insegnargli dove fare i bisogni, ma anche offrirgli la possibilità di conoscere il mondo esterno.

Un cucciolo non riesce a trattenere a lungo e ha bisogno di molte più uscite rispetto a un adulto. La costanza, la pazienza e i rinforzi positivi (come una carezza o un piccolo premio ogni volta che fa i bisogni fuori) sono le chiavi per insegnargli in fretta la routine.



Il gioco e l’attività mentale

Il gioco non è soltanto un modo per far divertire il cane: è uno strumento educativo e relazionale fondamentale. Attraverso il gioco il cane scarica energie, si rilassa e rafforza il legame con la sua famiglia. Un cucciolo che gioca sta imparando a conoscere il proprio corpo e il mondo che lo circonda, mentre un cane adulto mantiene viva la mente e rimane equilibrato.

Esistono diversi tipi di giochi, ognuno con una funzione precisa. I giochi da mordere aiutano a soddisfare il naturale bisogno di masticazione e prevengono comportamenti indesiderati come rosicchiare mobili o scarpe. Le attività di ricerca olfattiva, invece, sfruttano il senso più sviluppato del cane e lo impegnano mentalmente, dandogli un appagamento profondo. Anche i puzzle interattivi o i giochi che richiedono di trovare una soluzione sono un ottimo modo per stimolare la sua intelligenza.

La cosa più importante, però, è che il gioco diventi un momento condiviso. Non serve avere mille oggetti: anche un semplice tira e molla o una piccola sessione di riporto diventano preziosi se fatti insieme. Giocando con il proprio umano, il cane non solo si diverte, ma impara a comunicare, a rispettare regole e a gestire l’autocontrollo.

Un cane che gioca regolarmente, che viene stimolato fisicamente e mentalmente, è più sereno, equilibrato e meno incline a sviluppare comportamenti indesiderati legati alla noia o alla frustrazione. Bastano pochi minuti al giorno per fare la differenza, ma con costanza e presenza da parte della famiglia.



La coerenza nelle regole di famiglia 

Un altro punto cruciale per una convivenza serena è la coerenza. I cani hanno bisogno di regole chiare e stabili per orientarsi nel mondo umano. Se un giorno gli permettiamo di salire sul divano e il giorno dopo lo sgridiamo per lo stesso comportamento, lo confondiamo e rischiamo di minare la fiducia che ha in noi.

Tutte le persone che vivono in casa devono condividere le stesse regole e rispettarle, così da offrire al cane messaggi coerenti. Questo vale sia per i divieti sia per le concessioni: decidere insieme, ad esempio, dove può dormire, se può ricevere cibo dalla tavola o quali stanze sono off-limits.

Essere coerenti non significa essere rigidi, ma dare al cane dei punti fermi. In questo modo lui saprà cosa aspettarsi e potrà sentirsi più sicuro. La coerenza, unita alla pazienza, è la base per crescere un cane equilibrato, che vive con serenità all’interno della famiglia.

 



Le prime esperienze: scoprire il mondo insieme

Un cane non impara a conoscere il mondo solo dentro casa. Le esperienze che vive nei primi mesi e nei primi tempi con te sono fondamentali per il suo equilibrio futuro. Portarlo a fare piccoli giri in macchina, abituarlo ai rumori della città, presentargli gradualmente amici e persone nuove lo aiuta a crescere sicuro di sé.

Ogni uscita è un’occasione di apprendimento: un nuovo odore, un incontro, un rumore sconosciuto. Più stimoli positivi riceve, più sarà capace di affrontare serenamente le situazioni che incontrerà da adulto.

È importante, però, ricordarsi che l’attività di un cucciolo è limitata: non ha ancora le energie né lo sviluppo fisico per lunghe passeggiate o giornate frenetiche. Meglio puntare su esperienze brevi, piacevoli e diversificate. Con il tempo, man mano che cresce, potrai aumentare durata e intensità delle attività, trasformando le uscite in veri momenti di avventura condivisa.



Cane e bambini: un incontro speciale

Quando un cane entra in una casa dove ci sono già dei bambini, le emozioni si moltiplicano. I piccoli vedono il cane come un compagno di giochi, ma è importante insegnare loro fin da subito che non è un peluche: ha bisogno di rispetto, di pause e di spazi tutti suoi. Un cucciolo, ad esempio, può essere travolgente con i suoi morsi da gioco e la sua energia, mentre un cane adulto può avere bisogno di tempo per abituarsi ai movimenti e ai rumori dei bambini.

Allo stesso modo, se in casa c’è già un cane e arriva un bambino, la situazione richiede gradualità. Anche il cane deve imparare a conoscere il nuovo “cucciolo umano” e capire che fa parte della famiglia. All’inizio, può essere disorientato: nuovi odori, pianti, attenzioni che prima erano tutte per lui e ora vanno anche al piccolo.

Alcuni accorgimenti possono fare la differenza:

supervisione sempre presente: non lasciare mai cane e bambino da soli, soprattutto nei primi tempi;

educare entrambi: il cane con regole chiare, il bambino con il rispetto dei limiti dell’animale;

momenti di attenzione esclusivi: dedicare ancora tempo al cane, così non si sentirà escluso dall’arrivo del bambino.


Posso dirlo per esperienza diretta. Quando è nata mia figlia Giada, io avevo già il mio allevamento di bulldog. Il ritorno a casa dall’ospedale è stato un momento unico: la prima cosa che ho fatto è stata accarezzare i miei cani. Loro avevano bisogno di capire che il legame con me non era cambiato. Solo dopo, piano piano, ho presentato loro Giada. Hanno iniziato ad annusarla con cautela, ad osservare quei movimenti nuovi e a confrontarsi con rumori che non avevano mai sentito prima, come il pianto di un neonato.

Da lì è iniziata una relazione speciale. Ricordo Quentin che si sdraiava accanto a lei come un guardiano silenzioso e che le portava i suoi giochi quasi per coinvolgerla. E poi c’era Deepy che con Giada aveva un legame unico: ogni volta che mia figlia piangeva correva subito a chiamarmi, e poi tornava vicino a lei, come a volerla consolare e proteggere. In un mondo in cui molti avevano paura delle aggressioni, tra loro è nato un amore puro, fortissimo, indissolubile.

Se ben gestito, il rapporto cane-bambino diventa un legame straordinario, fatto di fiducia, giochi e protezione reciproca. È una delle esperienze più arricchenti che una famiglia possa vivere.
 
Nell 'immagine :Giada e Quentin



Cucciolo o adulto: due viaggi diversi

Accogliere un cucciolo significa crescere insieme a lui: c’è da insegnare tutto, dalle regole di casa alle prime uscite. È un impegno grande, ma ripagato dall’entusiasmo con cui scopre il mondo giorno dopo giorno.

Accogliere un cane adulto, invece, vuol dire rispettare la sua storia. Potrebbe portare con sé abitudini già consolidate, ricordi belli o anche qualche timore. La sfida, in questo caso, è guadagnarsi la sua fiducia e mostrargli che quella nuova casa è davvero il suo posto sicuro.


La salute prima di tutto

Accogliere un cane significa anche prendersi cura della sua salute fin dal primo giorno. Una delle prime tappe fondamentali è la visita veterinaria di controllo: serve a verificare lo stato generale del cane, ascoltare il cuore, controllare denti, orecchie, pelle e peso. È un’occasione preziosa per porre le prime domande e impostare insieme al veterinario un percorso di crescita sereno.

Se il cane arriva da un allevatore serio, gran parte di questo lavoro sarà già stata avviata: il cucciolo sarà consegnato con le prime sverminazioni effettuate, le vaccinazioni iniziate e tutta la documentazione in regola. Inoltre, un buon allevatore fornisce sempre indicazioni precise su come affrontare i primi tempi a casa. Questo include l’alimentazione: la crocchetta consigliata dall’allevatore è quella che il cucciolo già conosce e tollera bene. In allevamento si usano prodotti di qualità, e dare continuità a questa dieta è fondamentale per evitare disturbi digestivi e inutili stress.

Io personalmente, avendo un allevamento, consegno i cuccioli già sverminati, vaccinati, visitati accuratamente e con controlli anche al cuore. Ogni cane lascia l’allevamento con un certificato di buona salute rilasciato dal veterinario. Inoltre preparo per i futuri proprietari un PDF completo con tutte le indicazioni pratiche: che crocchette utilizza il cucciolo e in quali quantità, quando fare il richiamo vaccinale successivo, come gestire le prime routine educative. È un piccolo manuale che aiuta ad affrontare serenamente i primi tempi. E, cosa per me fondamentale, resto sempre disponibile per ogni dubbio o difficoltà, perché un allevatore serio non si limita a “vendere” un cane, ma accompagna chi lo accoglie in un percorso di crescita.

Se invece si adotta un cane da un canile o da un’associazione, ci sono sempre delle procedure fornite dai volontari o dagli adottori, persone competenti che hanno seguito l’animale fino a quel momento e che conoscono bene le sue abitudini. Anche l’alimentazione rientra tra le loro indicazioni: all’inizio è importante continuare a dargli ciò che mangiava in canile, per non destabilizzarlo. Solo in un secondo momento, con calma e gradualità, si potrà eventualmente passare a un’alimentazione migliore, sempre seguendo i consigli di chi lo ha seguito e del veterinario.

Durante la visita veterinaria verranno comunque controllati i documenti: libretto sanitario, vaccinazioni e microchip. Se il cane è un cucciolo, il veterinario programmerà i richiami vaccinali e ti darà ulteriori indicazioni sulle sverminazioni. Se invece è un cane adulto o adottato, sarà importante verificare eventuali trattamenti già fatti o da aggiornare.

Accanto a tutto questo, non bisogna dimenticare la cura ordinaria: spazzolare il pelo per mantenerlo pulito e sano, controllare e pulire regolarmente le orecchie, e abituare il cane fin da piccolo al taglio delle unghie. Queste attenzioni, se insegnate con calma e costanza nei primi mesi, diventano gesti naturali e non vissuti come un trauma. Una corretta igiene quotidiana contribuisce non solo alla salute, ma anche al benessere generale del cane.

Prendersi cura della salute del cane non è un dettaglio burocratico, ma un gesto d’amore che permette di vivere insieme con più serenità e consapevolezza.


Non scoraggiarsi: l' aiuto c'è sempre

C’è un aspetto che non va mai dimenticato: il cane è un animale sociale. Vive per stare con la sua famiglia, con il suo branco umano. Non può essere relegato per ore da solo in giardino o dimenticato in un angolo della casa. Ha bisogno di presenza, di interazioni quotidiane, di sentirsi parte di qualcosa.

Prima di prendere un cane, è fondamentale chiedersi se ci sono davvero le condizioni familiari per gestirlo correttamente: tempo da dedicargli, disponibilità a condividere le giornate con lui, voglia di includerlo nella propria vita. Un cane lasciato solo o trascurato soffre, e quella che dovrebbe essere una relazione di amore reciproco rischia di trasformarsi in frustrazione e infelicità.

E se durante il percorso nascono delle difficoltà — comportamenti che non si riescono a capire, situazioni che sembrano insormontabili — non bisogna scoraggiarsi. Ci sono sempre soluzioni: si può chiedere supporto all’allevatore (se il cane arriva da un allevamento serio), oppure rivolgersi a centri cinofili, educatori, veterinari comportamentalisti. Sono professionisti in grado di guidare la famiglia e aiutare il cane a superare i momenti difficili.

Lo stesso vale per i cani adottati: spesso portano con sé una storia particolare, talvolta segnata da esperienze complicate. Anche in questi casi non bisogna avere paura di chiedere aiuto. Con il giusto sostegno, pazienza e dedizione, anche un cane con un passato difficile può trasformarsi in un compagno fedele e sereno.

Chiedere aiuto non è un segno di debolezza, ma un atto di responsabilità verso l’animale e verso se stessi.



Accogliere un cane non significa soltanto preparare la casa o seguire regole precise: è un’esperienza che coinvolge profondamente il cuore e che trasforma la vita. I primi giorni possono sembrare una montagna russa di emozioni: l’entusiasmo di averlo finalmente accanto, la tenerezza di vederlo dormire sereno, ma anche la fatica delle notti interrotte da pianti, o la frustrazione per le pipì in casa e qualche oggetto rosicchiato. È tutto normale, e fa parte di un percorso che richiede tempo e pazienza.

Questi momenti iniziali, che a volte possono sembrare complicati, sono in realtà il seme del legame che state costruendo. Ogni volta che il cane ti seguirà con lo sguardo, che ti cercherà per sentirsi rassicurato, o che si rilasserà al suono della tua voce, starai gettando le basi di un rapporto unico. Con il tempo, quello che oggi può sembrare una difficoltà diventerà un ricordo tenero, una tappa della vostra storia insieme.

Il cane, giorno dopo giorno, imparerà che tu sei la sua casa, la sua sicurezza, il suo punto di riferimento. E tu, allo stesso tempo, scoprirai la forza dell’amore incondizionato: una presenza che non giudica, che non porta rancore, che c’è sempre e soltanto per condividere la vita con te. È una relazione che cresce lentamente, ma che diventa una delle più autentiche e profonde che si possano vivere.

Accogliere un cane, in fondo, è scegliere un compagno di viaggio. Non sarà sempre facile, ma sarà sempre vero. E, guardandolo negli occhi, ti accorgerai che ne è valsa la pena dal primo giorno.

 

 

 

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